Molte piante spontanee concentrano nelle radici principi attivi efficaci tanto quanto i farmaci chimici contro un ventaglio di disturbi. Con la differenza che sono naturali e molto più economiche: si raccolgono in natura nei prati e negli incolti, oppure si trovano essiccate in erboristeria.
Bardana contro i calcoli
La radice di bardana (Arctium lappa), per esempio, ha virtù antidiabetiche, antireumatiche e antigottose e, oltre che favorire lo scioglimento dei calcoli renali, allevia il prurito del morbillo. Va assunta almeno tre volte al giorno a tazze sotto forma di decotto, dopo aver lasciato bollire 60 g di radice in un litro di acqua per 10 minuti.
Consolida cicatrizzante
La radice rizomatosa della consolida maggiore (Symphytum officinalis), grazie al suo alto contenuto di allantoina é un cicatrizzante della pelle e delle ossa già apprezzato dagli antichi Greci. Si deve far bollire la radice spezzettata in poca acqua sino e quando é mordida la si applica tiepida sulla parte, schiacciata tra due veli di garza. La tisana, con 150 g di radice bollita 10 minuti in un litro di acqua e filtrata, serve per alleviare i dolori dell’ulcera gastrica, la diarrea e gli arrossamenti della gola.
Gramigna in menopausa